Notizie Approfondimenti Dalla Sardegna a Beirut, la curiosa storia del vecchio scuolabus di Mandas

Dalla Sardegna a Beirut, la curiosa storia del vecchio scuolabus di Mandas

Il vecchio mezzo comunale, un Daily donato anni fa a Odeisseh, è stato ritrovato in uno sfasciacarrozze di Beirut: ecco come c'è finito

Crediti foto: Umberto Oppus

Tanti bambini hanno raggiunto la propria scuola grazie a lui e chissà quanti ricordano ancora i viaggi in quei sedili. Per lo storico scuolabus del Comune di Mandas è arrivato il riposo definitivo dopo una lunga carriera durata circa 40 anni, di cui gli ultimi 15 vissuti… in Libano!

Il mezzo.

Un curioso avvistamento arriva infatti da Beirut, dove una fotografia scattata in uno sfasciacarrozze documenta la fine dello scuolabus. L’immagine è stata inviata al sindaco Umberto Oppus dai militari italiani presenti in Libano, sorpresi nel riconoscere il vecchio pullmino giallo ormai in disuso, ma ancora identificabile dall’inconfondibile scritta con font anni ’70 “Comune di Mandas”.

Si tratta di un vecchio Fiat Daily prima serie. Il veicolo, antenato dell’odierno Iveco Daily, fu prodotto a partire dal 1978 in diverse versioni (tra cui quella con allestimento scuolabus) e di diversi marchi: esistevano infatti anche i modelli griffati Alfa Romeo e OM. Nel caso dello scuolabus di Mandas è possibile riconoscere il modello “Fiat” grazie alla targhetta sopravvissuta sul passaruota, che recita “40 F 8“. Nella prima serie del Daily il primo numero sta per i quintali che il telaio può sopportare, mentre il secondo sta per le decine di cavalli. La F tra i due numeri sta per Fiat, mentre nella versione OM la targhetta riportava proprio OM.

Un Daily simile a come doveva apparire integro lo scuolabus di Mandas

Il viaggio.

Una storia curiosa la sua, anche se non è infrequente che dei vecchi bus, camion o scuolabus dismessi vengano destinati all’estero, per lo più nell’ambito di progetti umanitari in Africa o Medioriente. Dai Daily prima serie, ai vecchi 242, fino ad arrivare ai 682 degli anni ’50, circolanti ancora oggi in diversi paesi africani. Quel che è raro è rintracciarli addirittura con i loghi del Comune di provenienza conservati.

Ma cosa ci fa uno scuolabus sardo a Beirut? A spiegarlo a Cagliaripad è il sindaco di Mandas Umberto Oppus. “Sono stato io a donarlo al Comune di Odeisseh nel 2010” racconta il primo cittadino. “Odeisseh è un paese vicino a Beirut che in passato subì dei pesanti bombardamenti. In quegli anni erano impegnati nella ricostruzione e noi inviammo lo scuolabus nell’ambito di un gemellaggio con il loro Comune”.

Da lì in poi se ne persero le tracce. “Si tratta di uno scuolabus di inizio anni ’80, che ha servito Mandas per una quindicina d’anni prima di essere dismesso. Ha portato i nostri bambini a scuola per tanti anni, poi è stato sostituito per anzianità, ed è rimasto fermo anche se perfettamente funzionante. Così decidemmo di donarlo”.

Un aiuto concreto.

Lo sfondo del gemellaggio tra il Comune sardo di Mandas e quello libanese di Odeisseh è la missione Unifil 2, nata su iniziativa dell’Onu per far fronte all’emergenza umanitaria data dalla guerra del Libano del 2006. Si tratta di un conflitto militare che coinvolse il Libano e Israele, durato 34 giorni e devastante dal punto di vista degli effetti sulla popolazione.

L’Italia, al tempo sotto il governo Prodi, fece la sua parte e acconsentì all’invio di militari sul territorio per aiutare i civili attraverso l’operazione “Leonte”. Una missione che dura tutt’oggi, grazie anche alla presenza sul territorio di un importante contributo della Brigata Sassari.

Lo scuolabus di Mandas è quindi un simbolo di servizio e solidarietà che, grazie al Comune sardo, ha aiutato una popolazione a superare il dramma dei bombardamenti. Anche lontano dalla Sardegna il vecchio Daily giallo ha continuato a svolgere il suo ruolo fino all’ultimo chilometro.

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