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Operai Eurallumina in protesta, sul silo a 40 metri per sbloccare la vertenza

Nel Sulcis scatta la mobilitazione generale: i sindacati denunciano l’inerzia del Governo e chiedono fondi immediati per garantire i salari

Crediti foto: Regione Sardegna

L’assemblea permanente dei lavoratori Eurallumina di Portovesme alza i toni. Esasperati da quella che definiscono “un’inerzia istituzionale ormai insostenibile”, alcuni operai hanno scelto un gesto eclatante: salire sul silo numero 3 dello stabilimento, a un’altezza di circa 40 metri. Come riportato dall’Ansa, gli operai vogliono richiamare l’attenzione sulla vertenza che da mesi paralizza il futuro dell’azienda e dell’intero polo industriale del Sulcis.

Cgil, Cisl e Uil sostengono apertamente la protesta e tornano a chiedere un intervento immediato di Mimit, Csf, Mef e presidenza del Consiglio. Secondo i confederati, occorre sbloccare subito i fondi previsti dalla normativa per garantire la continuità operativa dell’impianto, dal pagamento delle utenze agli stipendi, fino alle fatture delle imprese dell’indotto e alle attività di bonifica ambientale. Già il 7 novembre i sindacati avevano preannunciato una possibile mobilitazione generale, accompagnata dall’organizzazione di una manifestazione a Roma. Il 10 novembre è stata anche inoltrata al ministro Adolfo Urso una richiesta formale di incontro, rimasta però senza risposta.

Proprio l’assenza di segnali dal Governo, spiegano le sigle territoriali e la Rsa, ha portato alla convocazione di un’assemblea straordinaria davanti ai cancelli dello stabilimento. Da qui è nata la decisione di proclamare lo stato di mobilitazione generale e di sostenere la delegazione di lavoratori che ha scelto di salire sul silo come forma estrema di protesta.

La situazione è precipitata dopo il 6 novembre, quando, durante un incontro con sindacati, Confindustria Sardegna Meridionale e Rsa, Eurallumina ha comunicato di aver fissato al 12 novembre la data limite per ottenere garanzie sui finanziamenti necessari alla gestione. L’assenza di indicazioni da parte delle istituzioni ha costretto l’azienda a riunire il consiglio di amministrazione, inizialmente previsto per il 14 novembre e poi rinviato a questa settimana.

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