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Strage Nassiriya, 22 anni dopo: la Sardegna ricorda il maresciallo capo Silvio Olla

Ventidue anni sono passati dalla strage in Iraq che portò per l'Italia la più grande perdita di vite umane dai tempi della Seconda guerra mondiale

Crediti foto: Ansa

Ventidue anni sono trascorsi da quel tragico 12 novembre 2003, quando un camion imbottito di esplosivo travolse la base “Maestrale” dei carabinieri italiani a Nassiriya, in Iraq. 28 furono le vittime, di cui 19 italiani – dodici carabinieri, cinque militari dell’Esercito e due civili. Tra quei soldati caduti lontano da casa c’era anche Silvio Olla, maresciallo capo della Brigata Sassari, nato e cresciuto a Sant’Antioco.

Silvio Olla, all’epoca 32enne, era partito per l’Iraq con il senso del dovere e della responsabilità che aveva sempre contraddistinto la sua vita. Descritto da amici e commilitoni come un uomo sereno, generoso e determinato, era profondamente legato alla sua terra e alla sua famiglia. La sua scomparsa lasciò un vuoto profondo in tutta la comunità di Sant’Antioco, che ancora oggi ne custodisce il ricordo come esempio di coraggio e dedizione.

La strage avvenne durante l’operazione “Antica Babilonia”, la missione militare italiana avviata dopo la caduta del regime di Saddam Hussein. Alle 10:40 ora locale, un camion cisterna carico di esplosivo si lanciò contro la base italiana dei Carabinieri situata presso la sede della polizia locale. L’attacco fu organizzato da terroristi islamici con l’intento di colpire le forze della coalizione internazionale presenti in Iraq.

L’esplosione fu devastante: causò il crollo di gran parte dell’edificio e un vasto incendio che investì anche i mezzi e le strutture vicine. Fu la più grave perdita di vite umane per l’Italia in un’operazione militare dalla fine della Seconda guerra mondiale.

Da allora, ogni anno, il 12 novembre è diventato un giorno di memoria e raccoglimento per ricordare i caduti di Nassiriya, simbolo del sacrificio e dell’impegno italiano per la pace in contesti internazionali difficili.

“Ricordare con profonda commozione il Maresciallo Capo della Brigata Sassari Silvio Olla e tutte le altre vittime della strage di Nassiriya assume quest’anno, se possibile, un significato ancora più profondo. I conflitti in corso, il sacrificio di intere popolazioni, la devastazione dei territori ci fanno riflettere sul significato della parola pace”, ha dichiarato il Presidente del Consiglio regionale Piero Comandini.

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