Province Sud Sardegna Paziente morta al pronto soccorso, la famiglia: “È stata costantemente assistita”

Paziente morta al pronto soccorso, la famiglia: “È stata costantemente assistita”

I familiari hanno confermato che la loro congiunta è stata "costantemente monitorata e assistita dal personale ospedaliero

Crediti foto: Asl Sulcis Iglesiente

In seguito alle polemiche suscitate dal decesso di una donna di circa 80 anni avvenuto all’Ospedale Sirai di Carbonia il 2 novembre (dopo che una consigliera di Fratelli d’Italia aveva denunciato sui social 13 giorni trascorsi al Pronto Soccorso), i familiari della defunta hanno preso posizione.

Attraverso una lettera diffusa dalla Asl del Sulcis, il nipote della signora ha voluto chiarire la situazione per “porre fine a questa vergognosa campagna d’odio che ha ingiustamente colpito i nostri operatori e restituire serenità a chi lavora ogni giorno al servizio della comunità”. I familiari hanno confermato che la loro congiunta è stata “costantemente monitorata e assistita dal personale ospedaliero, il quale si è sempre rapportato con i familiari della paziente, dapprima informando loro sul protocollo sanitario adottato e poi tempestivamente avvisandoli circa il peggioramento delle condizioni di salute, già fortemente compromesse all’arrivo in ospedale, della loro congiunta”.

Il nipote ha specificato che la signora “arrivata il 22 ottobre presso il Pronto Soccorso del P.O. Sirai a seguito di caduta accidentale presso la di lei abitazione e deceduta presso il medesimo nosocomio in ragione di severe complicanze cardiache, in data 2 novembre,” presentava già al momento dell’ingresso “un quadro clinico fortemente minato da anni di severa malattia, solo da ultimo compromesso ulteriormente dalla frattura al femore conseguente alla caduta”. Ha aggiunto che, sebbene gravemente sofferente, la donna era “Persona integra, cosciente e consapevole del suo destino ultimo” e ha affrontato “con tenacia e coraggio il periodo di degenza presso il reparto Obi del Pronto Soccorso ospedaliero.”

Per troncare ogni speculazione e illazione, i congiunti hanno infine chiesto “riservatezza e rispetto del lutto che li ha colpiti e non certo clamore mediatico”.

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