È morto Giorgio Forattini, gigante della satira italiana. Nato a Roma il 14 marzo 1931, è stato uno dei vignettisti più influenti del Paese, autore capace di raccontare decenni di storia politica e sociale.
Ha lavorato per Panorama e la Repubblica, ha diretto Il Male, e creato illustrazioni per La Stampa e Il Giornale. Nel corso della sua carriera ha realizzato oltre 14 mila vignette, colpendo presidenti della Repubblica, papi, leader internazionali e scandendo con le sue matite i momenti più drammatici e simbolici della storia italiana: dal terrorismo alle stragi di mafia, fino a Mani Pulite.
Con la Sardegna un rapporto particolare. Nell’Isola amava trascorrere le estati a Li Capanni, davanti all’isola di Caprera. “Un paradiso”, raccontava la moglie Ilaria Cerrina Feroni al Corriere della Sera pochi anni fa, “gli avevano persino messo un fax personale. Poi Peter Gabriel comprò la struttura e non siamo più tornati”.
Ma il rapporto con l’isola fu anche controverso: celebre la vignetta che rappresentava la Sardegna a forma di orecchio mozzato negli anni dei rapimenti, che scatenò polemiche e minacce.
“Se ho ricevuto minacce di morte? Sì e mi sono ritrovato la Digos in casa due volte, per un disegno su Maometto e per la vignetta con la Sardegna a forma d’orecchio in occasione dell’arresto della banda dei sardi responsabili del rapimento di Anna Bulgari e Giorgio Calissoni” raccontava a Libero. Un artista che non ha mai rinunciato al suo stile tagliente, anche quando questo divideva.
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