Proseguono le indagini della Digos per identificare i responsabili degli scontri avvenuti sabato a Cagliari durante le manifestazioni contrapposte in città. Gli investigatori stanno visionando i filmati per risalire alle persone che hanno lanciato bottiglie e sassi contro gli agenti.
Mentre le verifiche sono in corso, la polemica sul piano politico non si ferma. Tra i punti più controversi e criticati dalla minoranza in Consiglio comunale c’è il sostegno esplicito dei Progressisti del sindaco Massimo Zedda al presidio non autorizzato.
Il primo cittadino risponde alle critiche e ribadisce la propria posizione. “La libertà di espressione e il diritto a manifestare lo si è ottenuto nel ‘45 quando hanno prevalso la libertà e la democrazia. Se avessero vinto loro, i fascisti, saremmo in carcere, da innocenti, se non peggio, nei campi di concentramento – questo parafrasando Vittorio Foa, antifascista, ebreo, partigiano, azionista, socialista eletto parlamentare da indipendente nel Pci”.
Per Zedda “i provocatori e gli atti violenti vanno sempre stigmatizzati e condannati”, poi replica al segretario di Ugl Cagliari, Andrea Geraldo, che ha parlato di “istigazione alla violenza da parte delle istituzioni locali e dei sindacati”, criticando anche la scelta della Cgil di aderire al corteo.
“Come queste parole, le uniche da me rilasciate, possano incitare alla violenza, lo sa solo il segretario Ugl Cagliari, Andrea Geraldo. Riguardo alle sue gravissime affermazioni, non appena possibile, con il mio difensore, introdurremo le iniziative giudiziarie ritenute più opportune” chiosa il sindaco.
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