Sono stati circa 200 i farmacisti che si sono ritrovati sotto il palazzo del Consiglio regionale per protestare per il mancato rinnovo del contratto nazionale e contro Federferma, accusata di aver interrotto unilateralmente le trattative per il rinnovo.
“Dopo i miseri 80 euro di tre anni fa, ora la proposta di aumento è di appena 180 euro proposti da Federfarma, a dispetto della richiesta di sindacati di 360, è inaccettabile” ha sottolineato Cristiano Ardau, della Uiltucs.
“Oggi i farmacisti hanno tantissime responsabilità e svolgono moltissime attività e servizi in più e lo stipendio è più basso di quello di un commesso di un supermercato – ha proseguito – Sono anni che il nostro contratto non viene rinnovato, ci hanno offerto una miseria di aumento, 180 euro, facendo un conto sono pochi centesimi di retribuzione oraria e questo non va bene”.
Successivamente, una delegazione è stata ricevuta dal presidente del Consiglio regionale Piero Comandini e dai capigruppo: “Sono rivendicazioni sacrosante e la cui risoluzione spetta ovviamente al governo – ha affermato Francesco Agus, capogruppo Progressisti – Auspichiamo la risoluzione della vertenza il prima possibile ma è necessario che anche la Regione faccia la sua parte perché negli anni si sono moltiplicati, come in altre regioni, gli accordi tra Regione Sardegna e Federfarma, sia per la distribuzione dei farmaci, per la vaccinazione e per tutta una serie di altre incombenze”.
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