Un recente studio elaborato da Imco ha messo in luce la diffusione e la complessità del fenomeno del gioco d’azzardo in Italia, creando un indice per misurare il rischio di sviluppare comportamenti problematici a livello regionale. Questa analisi, che integra dati ufficiali provenienti da Adm, Iss, Ministero della Salute e Federconsumatori, rivela che i rischi variano sensibilmente da zona a zona.
A livello nazionale, lo studio evidenzia tre aspetti critici: un marcato divario tra le regioni ad alta spesa pro capite e capillarità e quelle con minore densità abitativa; l’aumento della prevalenza del Gioco d’Azzardo Problematico (Gap) in diverse aree del Sud; e la difficoltà di molte regioni nel bilanciare il rischio elevato con una rete adeguata di strutture di prevenzione.
Concentrando l’attenzione sulla Sardegna, i dati emersi sono particolarmente significativi. L’isola registra una spesa pro capite per il gioco pari a 1.900 euro annui. Questo valore non solo supera la media nazionale, ma si posiziona anche tra i più alti dell’intero Centro-Sud, inferiore solamente ai dati registrati in Campania, Lazio e Sicilia. Tale cifra indica una partecipazione economica al gioco molto più intensa rispetto a regioni geograficamente vicine come la Toscana, che si ferma a 1.200 euro, o l’Abruzzo, con una spesa di 700 euro.
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