Regione Protocollo sanità, l’ira dei sindacati verso la Regione: “Non servono nuove promesse”

Protocollo sanità, l’ira dei sindacati verso la Regione: “Non servono nuove promesse”

Sono passati due mesi dalla firma del documento, ma di cambiamenti non vi è traccia: "L’accordo rischia di restare lettera morta"

Crediti foto: Ansa

Durante l’estate la Regione e i sindacati avevano firmato il Protocollo sulla Sanità, ovvero un documento che avrebbe dovuto essere il punto di partenza per la risoluzione dei problemi della sanità in Sardegna.

Dalle assunzioni al potenziamento dell’assistenza domiciliare e non solo: diversi erano appunto gli aspetti da migliorare previsti all’interno del documento.

Tuttavia, le iniziali speranze da parte dei sindacati si stanno piano piano convertendo in appelli volti ad incentivare la Regione a effettuare degli interventi concreti.

Cgil, Cisl e Uil quest’oggi si sono incontrati a Tramatza per fare il punto della situazione: “Abbiamo firmato quel Protocollo con senso di responsabilità, convinti che potesse rappresentare un vero cambio di passo. Ma se a ottobre non ci saranno segnali chiari e misurabili, l’accordo rischia di restare lettera morta“.

Dal 4 agosto scorso, data della firma del protocollo, l’iniziativa è stata quasi nulla e così le sigle lanciano un ultimatum: “Non servono nuove promesse, serve attuare ciò che è già stato concordato”.

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