Nuove informazioni emergono dall’autopsia di Gianpaolo Demartis, il cinquantasettenne di Bultei residente a Olbia, deceduto a seguito di un intervento dei Carabinieri. Le prime analisi condotte dal professor Salvatore Lorenzoni, consulente della Procura di Tempio Pausania, indicano che la scarica del taser utilizzata dai militari non sarebbe la causa principale del decesso.
La morte dell’uomo sarebbe invece da ricondurre a uno scompenso cardiaco causato da una cardiopatia ischemica preesistente, aggravata dalla presenza di uno stent coronarico. Secondo le prime evidenze, l’infarto sarebbe stato favorito da ulteriori fattori, tra cui l’uso di sostanze stupefacenti, che avrebbero contribuito a un aumento della pressione arteriosa.
Per avere un quadro completo e definitivo, si attendono i risultati degli esami tossicologici. Il medico legale ha richiesto sessanta giorni per la consegna della relazione finale che chiarirà definitivamente le cause del decesso.
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