Enrico Rizzi torna a parlare di animali in Sardegna: il noto animalista, espressosi fortemente in merito alla diatriba che ha coinvolto il carnevale di Ovodda, nei mesi scorsi, e la questione legata al cammello Rodolfo, ha fatto ultimamente riferimento all’abbattimento delle mucche a seguito della dermatite nodulare bovina.
“Gli allevatori sardi in queste ore mi scrivono e mi chiedono di difendere le loro mucche che a breve verranno uccise, su decisione dell’Autorità, perché colpite da una malattia. Poverini, sono dispiaciuti per i loro animali che se uccisi dalle autorità non frutteranno ovviamente denaro. Invece senza il virus infettivo, le mucche tra le vostre mani sarebbero morte di vecchiaia, vero?”, ha dichiarato Rizzi.
“Scordatevi il mio sostegno. Se una mucca muore perché uccisa dentro il vostro allevamento o all’interno di un mattatoio, per me non fa differenza. E non fa differenza neanche al povero animale”.
Rizzi infine ha aggiunto: “Quando comincerete a capire che nel Terzo Millennio non c’è più spazio per gli allevamenti di animali e che le vostre aziende vanno riconvertite, magari commerciando carne vegetale stampata in 3D, di altissima qualità, allora potremmo (forse) riparlarne”.
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