A un anno dalla scadenza del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, Cagliari risulta essere tra i Comuni italiani più attivi nella realizzazione dei progetti finanziati con le risorse europee. Secondo un focus elaborato dall’Anci nazionale sui dati Regis, aggiornati al 31 marzo 2025, l’89% delle iniziative avviate dai Comuni è in fase attuativa o già conclusa.
Nel panorama nazionale, non emergono squilibri significativi tra le diverse aree geografiche. I progetti attivi raggiungono il 96% al Nord, l’89,8% al Centro e l’87,7% al Sud. Cagliari si inserisce perfettamente in questo trend positivo con 24 progetti in corso per un valore complessivo di oltre 133 milioni di euro. Di questi, più del 75% è destinato al settore dell’energia rinnovabile, dell’idrogeno e della mobilità sostenibile.
“I fondi Pnrr stanno dimostrando che quando si assegnano direttamente le risorse ai Comuni, questi hanno una capacità di attuazione e di spesa superiore a tutti gli altri enti”, ha sottolineato il sindaco Massimo Zedda.
“Cagliari sta seguendo 24 progetti per un totale di 133.812 milioni di euro, di cui la maggior parte riguarda il settore Energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile. A un anno dalla scadenza del Pnrr, c’è tanto lavoro da fare ma diversi progetti sono conclusi, in particolare nel campo della digitalizzazione. Sono a buon punto quelli sulla cybersecurity, sulla riforestazione urbana, sulla riconversione elettrica (il CTM avrà l’80% della flotta elettrica già nel 2026, con l’obiettivo del 100%nel 2030). Sono in esecuzione anche i lavori nell’asilo nido Riva e nella scuola di via Stoccolma, mentre sono in fase di progettazione percorsi verdi, la sistemazione delle sponde e il dragaggio del canale Terramaini, che vedrà sorgere un domani un percorso acqueo transitabile da imbarcazioni elettriche (quest’ultimo è un progetto in capo alla Città metropolitana)”.
I fondi assegnati a Cagliari coprono cinque ambiti principali: digitalizzazione e cultura (oltre 4 milioni di euro), transizione ecologica (oltre 113 milioni), istruzione e ricerca (circa 4 milioni) e inclusione sociale (oltre 12 milioni).
“Grazie anche al lavoro dell’Anci – conclude Zedda – i Comuni si distinguono per essere modelli virtuosi di programmazione, gestione e spesa dei fondi. Urge, al tempo stesso, una maggiore semplificazione delle procedure e il rafforzamento del personale amministrativo”.
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