La Sardegna trova tristemente spazio nella top 10 della classifica nazionale degli atti intimidatori contro amministratori locali. Lo rivela il quindicesimo rapporto “Amministratori sotto tiro” di Avviso Pubblico, che fotografa un 2024 segnato da un netto aumento delle minacce contro chi ricopre incarichi pubblici.
Con 51 casi registrati, la Sicilia si riprende il primato già detenuto nel 2022, segnando un’impennata del 46% rispetto allo scorso anno. Seguono, con numeri comunque allarmanti, Calabria (43 episodi), Campania e Puglia (41 ciascuna). Queste quattro regioni, tradizionalmente legate alla presenza delle mafie storiche, raccolgono complessivamente il 53% degli atti censiti a livello nazionale, con la sola Calabria che registra un lieve calo.
Nel centro-nord il Veneto emerge come la regione più colpita, con 23 casi, seguito dal Lazio, che raddoppia i dati del 2023 raggiungendo quota 21, e dalla Lombardia con 19 episodi. A completare le dieci regioni più colpite figurano anche Sardegna, all’ottavo posto con 17, Toscana (16) ed Emilia-Romagna (15), confermando come il fenomeno non sia più confinato alle sole aree tradizionalmente considerate “sensibili”.
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