Una tartaruga liuto, la più grande tra le tartarughe marine, ha attirato l’attenzione e mobilitato diversi cittadini nel porto di Porto Corallo, a Villaputzu, dove è rimasta impigliata più volte tra le cime delle imbarcazioni ormeggiate. Il primo soccorso è arrivato da un gruppo di apneisti locali, che l’hanno delicatamente liberata. Ma l’animale, per cause ancora da chiarire, è tornato nel porto, incastrandosi nuovamente.
È stato quindi necessario un secondo delicato intervento. Allertati dal Comune di Villaputzu, le biologhe dell’Area Marina Protetta di Capo Carbonara si sono recate sul posto insieme al Corpo Forestale della stazione locale. Con il supporto della Rete Regionale per la Conservazione della Fauna Marina in difficoltà, l’animale è stato finalmente liberato in sicurezza e accompagnato oltre l’area portuale, dove ha ripreso il largo.
L’episodio non è isolato: già il 27 giugno, nei pressi del Distaccamento Aeronautico di Capo San Lorenzo, alcuni cittadini avevano segnalato l’avvistamento di una Dermochelys coriacea – probabilmente lo stesso esemplare – nuotare vicino alla costa. Si tratta di una presenza rara e affascinante per le acque sarde, che ha emozionato chi ha avuto la fortuna di assistere all’incontro.
Le cause del prolungato stazionamento della tartaruga vicino alla riva restano al momento ignote. Gli esperti monitorano la situazione, pronti a intervenire in caso di ulteriori necessità.
“Fondamentale la collaborazione di tutti: dalla Polizia Municipale, ai funzionari e al Sindaco di Villaputzu, dal direttore del porto di Porto Corallo ai suoi collaboratori, dal Comandante del Distaccamento di Capo San Lorenzo, fino ai tanti cittadini che da terra aiutavano a seguire i movimenti della tartaruga” racconta sui social l’Area Marina Protetta di Capo Carbonara.
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