A due settimane dalla storica sentenza della Consulta, a Cagliari arriva la prima applicazione del diritto alla genitorialità della madre intenzionale nelle coppie omogenitoriali. La Corte Costituzionale, infatti, ha dichiarato incostituzionale il divieto per l’altra madre di riconoscere come proprio il figlio nato in Italia da procreazione assistita legittimamente praticata all’estero.
I giudici hanno spiegato come “l’attuale impedimento al nato in Italia di ottenere fin dalla nascita lo stato di figlio riconosciuto anche della donna che ha prestato il consenso alla pratica fecondativa all’estero insieme alla madre biologica non garantisca il miglior interesse del minore”.
Una violazione sia dell’articolo 2 della Costituzione, “per la lesione dell’identità personale del nato e del suo diritto a vedersi riconosciuto sin dalla nascita uno stato giuridico certo e stabile”, ma anche dell’articolo 3 per la “irragionevolezza dell’attuale disciplina che non trova giustificazione in assenza di un controinteresse di rango costituzionale”. Violato inoltre anche l’articolo 30, poiché il minore deve “vedersi riconosciuti, sin dalla nascita e nei confronti di entrambi i genitori, i diritti connessi alla responsabilità genitoriale e ai conseguenti obblighi nei confronti dei figli”.
Ieri a Cagliari è arrivata la prima applicazione pratica della sentenza, con il sindaco Massimo Zedda che ha annunciato lo storico passaggio nelle carte comunali. “Abbiamo subito dato seguito alla sentenza della Corte Costituzionale. In questo modo viene riconosciuto de facto il diritto alla genitorialità, tutelando la bambina” ha dichiarato il primo cittadino. “Andiamo avanti nell’assicurare a tutte e tutti il pieno godimento dei diritti civili”.
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