Notizie Cultura Proteste culturali a San Sperate, il sindaco: “Momento inopportuno”

Proteste culturali a San Sperate, il sindaco: “Momento inopportuno”

Davanti alle proteste di Maria Sciola e delle associazioni culturali locali, il sindaco di San Sperate Fabrizio Madeddu ha espresso il proprio disappunto

Davanti alle proteste di Maria Sciola e delle associazioni culturali locali, il sindaco di San Sperate Fabrizio Madeddu ha espresso il proprio disappunto in un lungo comunicato.

“Mentre l’Amministrazione Comunale si trova fortemente impegnata ad evitare un dissesto finanziario, causato da una condanna di risarcimento per una causa espropriativa risalente a 40 anni fa, che metterebbe in ginocchio l’intera comunità, arriva una protesta che ritengo legittima, in quanto ognuno è libero di rappresentare le proprie posizioni, ma che trovo inopportuna per tempi e modi. Sicuramente amministro un Paese che sta affrontando mille difficoltà. Un paese che faceva dello “scambio”, della “condivisione” e “l’unione” il proprio motto, prerogativa che mi pare stia perdendo perché alla fine alla base di queste proteste cosa c’è? Richiesta di soldi o di strutture pubbliche magari gratis”.

Madeddu spiega anche che il comune deve fare i conti con una sentenza del tribunale che obbliga al risarcimento di 5 milioni e mezzo di euro per l’esproprio di alcuni fondi avvenuto alla fine degli anni 80.

“È difficile far “quadrare” i conti quando le risorse sono insufficienti in condizioni ordinarie figuriamoci quando si presentano situazioni straordinarie!! Un Sindaco e la sua Amministrazione vorrebbe fare sempre bella figura difronte ai suoi concittadini. Un Sindaco sarebbe felice del consenso dei propri concittadini. Consenso che arriva quando riesce a mantenere le strade e le piazze pulite e con l’erba sfalciata periodicamente!! In questo periodo storico, so per certo che non potrò godere di questo consenso. Di questo ne sono consapevole fin da quando ho accettato la candidatura a Sindaco. La priorità, in questo momento, è evitare che l’Ente vada incontro ad un dissesto finanziario”.

Quindi un riferimento a chi ha inscenato la protesta.

“La situazione è grave. Mi domando se chi ha inscenato questa protesta, e lo ripeto ognuno fa quello che ritiene giusto ci mancherebbe, si renda conto di cosa significherebbe per il futuro del movimento culturale andare in dissesto? Limitazioni e restrizioni: limiti all’accensione di nuovi mutui, aumento delle aliquote e delle tariffe delle imposte e tasse locali e per finire tagli netti ad ogni contributo per la attività culturali e sportive…“

Infine un monito e una dichiarazione d’intenti.

“Il nostro impegno è rivolto al futuro con questo obiettivo, e chi pensa di trovare vantaggio personale nel chiudere le porte alle richieste di aiuto da parte dell’Amministrazione Comunale, spero si ricordi al più presto degli insegnamenti di Pinuccio perché tutti dobbiamo avere maggiormente a cuore le sorti della Nostra Comunità”.

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