Si torna a discutere del Decreto Legge Sicurezza e sui suoi possibili effetti negativi per la Sardegna. Il parlamentare del Partito Democratico Silvio Lai ha infatti aspramente criticato il Dl per i danni che causerà alla filiera agricola della canapa,
“L’approvazione del Dl Sicurezza rappresenta un danno certo, non più solo un rischio, per la Sardegna e per la filiera agricola della canapa, una coltura storica e radicata nell’isola sin dal Medioevo e consolidata nel XIX secolo” dichiara Lai.
“Le nuove disposizioni del decreto – prosegue in una nota – con l’inserimento del divieto della coltivazione, produzione, trasformazione e vendita delle infiorescenze della canapa, colpiscono oltre 500 ettari di terreni coltivati a canapa e un comparto che già oggi dà lavoro diretto e indiretto a più di 300 persone tra agricoltori, cooperative e trasformatori”
“Si tratta di una misura ingiusta, miope e antiscientifica, che criminalizza una filiera agricola virtuosa e sostenibile, pilastro di molte comunità rurali e alternativa ecologica alle colture intensive”.
La canapa infatti viene spesso usata anche per fini tessili e alimentari e così Lai si scaglia contro il governo per la sua visione miope: “Il governo ha scelto la repressione cieca e il furore ideologico anziché la regolamentazione intelligente colpendo non la criminalità, ma gli agricoltori che con coraggio hanno puntato su una coltura antica e innovativa. È un errore gravissimo, che va contro la vocazione green della Sardegna e contro le politiche europee per la sostenibilità e l’agricoltura circolare”.
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