Notizie Medicina e Scienza Brotzu, svolta rivoluzionaria: Cinzia Nairi prima paziente trattata con CyberKnife

Brotzu, svolta rivoluzionaria: Cinzia Nairi prima paziente trattata con CyberKnife

"Quando ho letto sui media locali che l’Arnas si era dotata del CyberKnife, ho provato un grande sollievo: potevo curarmi in Sardegna" ha raccontato la paziente

Crediti foto: Arnas Brotzu

Il Brotzu si conferma uno dei centri all’avanguardia per i trattamenti terapeutici. Da qualche tempo infatti è arrivato nel presidio ospedaliero il Cyberknife, un acceleratore lineare robotico, e Cinzia Nairi, 47 anni di Iglesias, è stata la prima paziente ad aver intrapreso un trattamento con questo strumento innovativo.

A darne notizia è stato lo stesso ospedale. Nairi è affetta da un neurinoma dell’acustico, una delle neoplasie intracraniche più comuni che colpisce la guaina del nervo che regola l’udito e l’equilibrio.

Il suo caso clinico ha confermato l’idoneità al trattamento con CyberKnife, un sistema che viene utilizzato in ambito internazionale come alternativa non invasiva alla chirurgia tradizionale, capace di colpire selettivamente il tessuto tumorale salvaguardando i tessuti sani.

“Dopo i primi sintomi, apparsi nel 2020, mi era stato diagnosticato un neurinoma dell’ottavo nervo cranico. Volevo evitare l’intervento chirurgico, troppo invasivo e con possibili effetti collaterali, e optare per la radiochirurgia stereotassica. Quando ho letto sui media locali che l’Arnas si era dotata del CyberKnife, ho provato un grande sollievo: potevo curarmi in Sardegna” ha raccontato la paziente che ha appena concluso il ciclo di tre sedute.

“Il CyberKnife – spiega il dott. Raffaele Barbara – è l’evoluzione più sofisticata della radioterapia. Si avvale della robotica e dell’intelligenza artificiale per eseguire trattamenti di radiochirurgia con una precisione comparabile a quella di un bisturi, ma con l’utilizzo di radiazioni ionizzanti e senza necessità di intervento chirurgico“.

Il percorso terapeutico di Cinzia Nairi si è articolato in tre sedute da circa 12 minuti ciascuna, senza anestesia né degenza. Dopo ogni trattamento, ha potuto far ritorno nella propria abitazione, a Iglesias, nel pieno rispetto della quotidianità e con un impatto minimo sulla sua vita personale e lavorativa.

Un passo in avanti di assoluto rilievo, che ha consentito dunque alla paziente di potersi curare nell’Isola con un trattamento d’eccellenza.

Leggi le altre notizie su www.cagliaripad.it