Province Sud Sardegna Serramanna, Pahler: “L’Amministrazione ci nega diritto di parola, deriva autoritaria”

Serramanna, Pahler: “L’Amministrazione ci nega diritto di parola, deriva autoritaria”

"Abbiamo assistito a gesti e parole gravissime: un Presidente del Consiglio che minaccia fisicamente un consigliere dicendogli “ti aspetto giù quando finiamo”

Crediti foto: Carlo Pahler Facebook

Il consigliere comunale di Serramanna, Carlo Pahler, denuncia una deriva autoritaria che sarebbe stata presa dall’attuale Amministrazione comunale attraverso una lettera aperta ai cittadini.

“A Serramanna, nell’ultimo anno, stiamo assistendo a una preoccupante deriva autoritaria all’interno dell’amministrazione comunale. Comportamenti e atteggiamenti che tradiscono i principi basilari della convivenza democratica e del rispetto delle istituzioni si ripetono con allarmante frequenza. È nostro dovere, come cittadini consapevoli e partecipi, rompere il silenzio e denunciare ciò che sta accadendo. Nel Consiglio comunale, luogo per eccellenza del dibattito democratico, viene negato sistematicamente il diritto di parola ai consiglieri dell’opposizione. La facoltà di intervenire sembra concessa solo a chi è gradito al Presidente del Consiglio. Il regolamento e il rispetto delle opinioni divergenti sono calpestati con arroganza e prepotenza”, scrive Pahler.
“Non solo. Abbiamo assistito a gesti e parole gravissime: un Presidente del Consiglio che minaccia fisicamente un consigliere dicendogli “ti aspetto giù quando finiamo”, e che si alza avvicinandosi ai consiglieri con intento minaccioso. Ancora più allarmante è stato, durante l’ultimo Consiglio comunale, l’atteggiamento della vicesindaca, che ha incitato la folla presente con gesti e parole provocatorie, contribuendo a creare un clima di ostilità e tensione. Il sindaco, infine, non risponde sistematicamente alle richieste avanzate in aula, ignorando domande legittime che mirano ad avere maggiori approfondimenti e dettagli su decisioni amministrative di rilievo”.
Il consigliere infine conclude con un appello: “È tempo che questa comunità si interroghi. È tempo che si apra un dibattito pubblico, civile, non su simpatie o antipatie personali, ma sui valori fondamentali che tengono in piedi una democrazia: rispetto, trasparenza, ascolto, legalità. Ai cittadini chiediamo attenzione. Ai consiglieri, responsabilità. A chi governa, un passo indietro o un radicale cambio di atteggiamento”.