Si lavora ad una legge quadro per riformare in parte la scuola sarda. Questo è quanto emerso oggi a seguito dell’audizione del Cobas in occasione della Commissione Seconda alla presenza della presidente Camilla Soru.
“Lavoriamo a una legge quadro sulla scuola sarda, che tenga conto delle peculiarità territoriali, culturali e linguistiche della Sardegna. E che recepisca tutte le istanze in arrivo da chi la scuola vive, come il personale docente e no docente, le famiglie e gli studenti” ha affermato in apertura la consigliera regionale.
“Spero che anche attraverso una modifica dello Statuto e tutte le norme di attuazione di cui abbiamo bisogno si riesca ad intervenire sul lavoro dei docenti e sulla situazione del precariato – ha proseguito – Ci sono pratiche già in corso come la Provincia autonoma di Trento, una delle realtà più virtuose, dove addirittura esiste un sistema di reclutamento degli insegnanti dedicato”.
Alla riunione erano presenti anche i rappresentanti di Educazione Senza Prezzo e Precari Sardi in Cattedra: “Una legge quadro è necessaria anche per contrastare gli accorpamenti scolastici: ogni scuola che chiude è un presidio culturale che muore” ha affermato Ornella Demuru di PSC che poi ha chiesto che:
“Lingua e cultura sarda siano materie obbligatorie nei programmi scolastici sardi, per rispetto dell’identità e dignità dei sardi oltre che dei principi costituzionali”.
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