È stato ritrovato nella serata di ieri, tra i cespugli di una scarpata dietro il parcheggio di via Porcell, il Minotauro in ferro dell’artista Bruno Meloni. L’opera era scomparsa nel fine settimana dalla sua collocazione in via Corte d’Appello, dove da anni era legata a un lampione nei pressi della basilica di Santa Croce, davanti a Vico III dei Genovesi.
“Non penso che sia un’operazione strettamente vandalica. Mi fa pensare piuttosto a un gesto di stampo fanatico”, dice amareggiato Bruno Meloni. Il Minotauro è stato rinvenuto in condizioni disastrose, accartocciato e con le gambe e le corna ripiegate su se stesse. Secondo l’artista, l’opera – che richiama sia il Modulor di Le Corbusier che il mito di Dedalo, architetto del Labirinto – potrebbe essere stata percepita come una figura demoniaca, dissacrante e per questo sgradita a qualcuno.
La scomparsa della scultura era stata segnalata nel pomeriggio di ieri nel gruppo social “Abitanti di Casteddu de Susu”. Nessuno dei residenti affacciati su via Corte d’Appello ha riferito di aver udito rumori sospetti nella notte, ma tutti concordano sull’ipotesi che la rimozione sia stata pianificata con attenzione: l’installazione era pesante, difficilmente trasportabile e ancor più difficile da manomettere senza attirare l’attenzione.
L’opera è stata comunque recuperata e l’artista ha già annunciato che sarà restaurata.
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