Prima pagina Bambina violentata a Mestre, l’avvocato di Mulas: “Mai dichiarato pericoloso”

Bambina violentata a Mestre, l’avvocato di Mulas: “Mai dichiarato pericoloso”

Emerge un quadro inquietante dietro al 45enne Massimiliano Mulas, accusato di aver violentato una bambina di 11 anni a Mestre

Era stato condannato più volte per violenza sessuale, ma non era mai stato dichiarato “socialmente pericoloso”. Il 45enne sardo Massimiliano Mulas ora è in carcere, accusato di aver violentato una bambina di 11 anni dopo averla pedinata fino a casa.

Originario di Tempio Pausania, Mulas era noto dai primi anni 2000 per reati sessuali. Eppure era libero. “Il mio cliente non è mai stato dichiarato socialmente pericoloso” spiega l’avvocato Ignazio Ballai intervistato dal Corriere della Sera. “Ha finito di scontare nel 2021 l’ultima condanna nel carcere di Lanusei, Nuoro, e ne è uscito pienamente libero. È tornato a Tempio Pausania, a casa della madre, e, dopo un po’, se n’è andato”.

Mulas si è avvalso della facoltà di non rispondere nell’interrogatorio di ieri davanti al giudice. “Penso di chiedere un nuovo interrogatorio al giudice, da fare a maggio. In quella sede potrei portare anche la richiesta di perizia psichiatrica” spiega ancora Ballai.

Mulas era un senza fissa dimora che girovagava per l’Italia, senza telefono. A fermarlo dopo l’aggressione alla ragazzina di Mestre è stato un carabiniere napoletano di 23 anni, Carmine Tondi, che al Gazzettino ha raccontato l’arresto. “Dopo aver girato varie parti di Mestre, abbiamo visto un soggetto con fare sospetto in via Piave, vicino ai giardini. Gli ho chiesto i documenti e lui mi ha risposto che non aveva con sé il borsello. In quel momento ho capito che non bisognava lasciarlo andare”. Intanto ci sarebbero dei filmati al vaglio degli inquirenti.

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