Quella contro Graziano Mesina è stata una vendetta di Stato secondo Irene Testa. La Garante delle persone detenute in Sardegna ha espresso il suo duro giudizio contro la scelta di non accogliere le istanze per il ritorno nell’Isola che da oltre un anno le legali di Mesina presentavano.
“Hanno aperto le porte del carcere carcere per mandarlo a morire nel reparto detentivo ospedaliero – afferma Testa – Da oltre un anno le sue legali presentavano istanze rispetto alla sua grave condizione sanitaria. Ma non c’è stata pietà né senso di umanità“.
“Non c’è stato il rispetto del diritto che consente anche a chi ha sbagliato di poter coltivare affetti e di poter scontare la detenzione nel luogo di residenza. Lo Stato – sottolinea la Garante – ha applicato con lui la vendetta. Come anche Grazianeddu fece da ragazzino cresciuto in una cultura difficile. Appunto”.
Irene Testa poi conclude: “Ma è grave che la vendetta sia stata praticata dallo Stato in un paese dove lo stato di Diritto deve essere il faro della giustizia“.
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