Si inasprisce sempre di più lo scontro tra la Regione Sardegna e il Governo. Questa volta il braccio di ferro torna sulla questione delle rinnovabili e sulla legge regionale per le Aree idonee e non idonee.
“La presidente della Regione, Alessandra Todde, di concerto con l’assessore dell’Ambiente, Rosanna Laconi, ha dato mandato all’Avvocatura della Regione di promuovere il giudizio davanti alla Corte Costituzionale“, annuncia l’esecutivo sardo. La Giunta intende “chiedere che non spetti allo Stato disapplicare le leggi regionali, né valutarne la legittimità costituzionale”. Inoltre è necessario che “venga ribadito che spetti alla Regione Autonoma la potestà legislativa esclusiva in materia di urbanistica”.
Con lo Stato è infatti esploso il conflitto di attribuzione per le autorizzazioni di Valutazione d’Impatto Ambientale (Via) rilasciate di recente dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase). Il conflitto di attribuzione riguarda tre decreti del Mase, pubblicati a partire dal 17 febbraio scorso. Si tratta dell’autorizzazione per tre diversi impianti agrivoltaici ricadenti a Siamaggiore, Solarussa, Tramatza, Zeddiani, Zerfaliu.
Il Ministero, infatti, ha emesso una valutazione positiva “senza neppure verificare se il progetto di volta in volta in esame ricadesse in un’area individuata come idonea dalle legge regionale 20/2024”. Inoltre il Mase ha ritenuto “illegittima qualsiasi disposizione normativa di rango regionale”.
Per la Regione, “il Mase non solo ha quindi tenuto una condotta contraria alle potestà legislative attribuite dallo Statuto Speciale della Sardegna“, ma “ritiene illegittima qualsiasi disposizione in materia proveniente da qualsiasi regione italiana”.
Da qui la conclusione: “Un organo dello Stato, quindi, non tiene conto del principio della separazione dei poteri, che sta alla base di ogni ordinamento democratico, disapplica una legge vigente e avoca a sé il potere che spetta a un organo di rango costituzionale – la Consulta, per l’appunto – anticipandone i potenziali effetti censori”.
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