Prima pagina Governo contro riforma sanità sarda, Regione: “Noi nel giusto”

Governo contro riforma sanità sarda, Regione: “Noi nel giusto”

Ancora una volta è scontro tra governo nazionale e governo regionale. Questa volta sotto la lente dell'esecutivo guidato da Giorgia Meloni finisce la legge sulla riorganizzazione sanitaria

Ancora una volta è scontro tra governo nazionale e governo regionale. Questa volta sotto la lente dell’esecutivo guidato da Giorgia Meloni finisce la legge sulla riorganizzazione sanitaria approvata di recente dalla maggioranza Todde.

L’ufficio legislativo del Ministero della Salute guidato dal ministro Orazio Schillaci ha inviato la richiesta di impugnazione alla presidenza del Consiglio dei ministri.

Secondo il Ministero, la legge regionale 8 dell’11 marzo 2025 si pone “in contrasto con i principi fondamentali in materia di tutela della salute“.

In particolare sarebbe preclusa la possibilità al legislatore regionale di prevedere la generica possibilità di nominare un commissario straordinario, “senza specificare i motivi ostativi alla sostituzione del direttore generale e senza stabilire le procedure e i requisiti necessari per detta nomina, senza che ciò determini inevitabilmente effetti lesivi della sfera di competenza statale”.

La Regione Sardegna ha risposto con una nota in cui spiega tutti i passaggi grazie ai quali si è arrivati alla legge e al rapporto con il Ministero della Salute. Svelando anche i pareri dello stesso in merito alla legge.

“Il 1° aprile il Ministero della Salute invia una prima nota alla Regione Sardegna, all’interno della quale viene ribadito che il commissariamento è legittimo in quanto finalizzato alla riorganizzazione del sistema e, contestualmente, vengono richiesti dei chiarimenti su altri aspetti della legge. Nello specifico rispetto alle coperture finanziarie dei centri regionali istituiti e delle funzioni del coordinamento dei direttori generali presso l’Assessorato. All’interno della stessa nota non è stato previsto alcun termine entro il quale rispondere. Lunedì 7 aprile, il Ministero per via telefonica chiede il riscontro e la Regione risponde che questo avverrà entro la fine della giornata di mercoledì 9 aprile, con il benestare del Ministero stesso. Il 9 aprile la Regione ha risposto come d’accordi sulle 3 richieste di chiarimento avanzate dal Ministero; quindi, rispettando il termine previsto. Sempre il 9 aprile, prima della trasmissione della risposta da parte della Regione Sardegna il Ministero invia una seconda nota, all’interno della quale si sostiene come la Regione non avrebbe rispettato il termine. Quindi il Ministero medesimo, all’interno della seconda nota, contraddice quanto detto nella prima. Infatti, non viene citata nessuna delle osservazioni fatte nella prima nota e, inoltre, viene completamente ribaltata la tesi sul commissariamento. Infatti, si afferma che il commissariamento sia illegittimo, sostenendo l’impossibilità di commissariare nel caso di vacanza del ruolo di direttore generale. In sostanza viene volontariamente distorta la ratio della norma con affermazioni che sembrano più politiche che giuridiche”.

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