L’idea di una serie di eventi in Piazza del Carmine per contrastare la microcriminalità non piace al comitato Rumore No Grazie. Il presidente Salvatore Pusceddu in una nota attacca il sindaco Massimo Zedda per l’idea e chiede l’ascolto dei cittadini.
“Per migliorare la qualità della vita dei residenti di alcune zone dei quartieri storici ed eliminare il degrado di cui, ricordiamo per amore di verità, una componente essenziale è costituita dall’inquinamento acustico ambientale causato dalla movida, il nostro primo cittadino “…per riprendere il lavoro interrotto…” avrebbe rivelato che nella Piazza del Carmine sarà allestito un palco per realizzare una cotale serie, incessante e persistente, di eventi, da indurre i malintenzionati ad abbandonare l’area”.
“Plaudiamo all’iniziativa e vorremmo contribuire alla sua riuscita suggerendo di porre la massima attenzione al rispetto delle farraginose, tuttora vigenti, normative in materia. Al rispetto delle “tipologie di intervento di risanamento” acustico ipotizzate nell’omonimo Piano comunale che, per inciso, ancora non è riuscito ad esplicare i propri effetti da 9 anni. Delle valutazioni tecniche espresse dall’ArpaS regionale, delle regole introdotte con il Regolamento acustico comunale e col Regolamento per l’occupazione di suolo pubblico, attualmente in verifica, nonché, infine, delle previste valutazioni previsionali di impatto acustico”.
“Si potrebbe, finanche, suggerire di procedere “in deroga”, anche se tale procedura potrebbe rivelarsi non propriamente idonea qualora le attivazioni siano operate “tutto il giorno, tutti i giorni”. Il Comitato “Rumore No Grazie” paventa che un tale approccio risanatorio potrebbe rivelarsi inefficace e inutile in quanto indirizzato a soggetti determinati a non riconoscere che il disagio giovanile, la devianza e la delinquenza possano essere contrastati a suon di musica e col bicchiere in mano, naturalmente all’aperto”.
E conclude: “Il Comitato si rende disponibile a diradare i fumi del dubbio che possono obnubilare il pensiero dei renitenti, stante la dichiarata complessità delle problematiche in trattazione che avrebbero necessità di un approccio sistemico e multifattoriale basato sulla realtà oggettiva al fine di poter essere correttamente inquadrate, valutate e, finalmente, corrette”.
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