Novità Via libera alla Città Metropolitana di Sassari e la Provincia di Gallura

Via libera alla Città Metropolitana di Sassari e la Provincia di Gallura

La città metropolitana di Sassari includerà 66 comuni, la Provincia della Gallura 26 comuni. “Confidiamo che possano dare, in maniera più puntuale, risposte alle domande dei cittadini" commenta l'assessore Spanedda

(Foto credit: Marco Portas)

L’1 aprile 2025 saranno ufficialmente operativi gli enti della Città Metropolitana di Sassari e la Provincia di Gallura Nord-Est. In questo modo i due territori saranno nuovamente divisi, liberando la Provincia di Sassari. Lo definiscono i decreti dell’Amministrazione regionale pubblicati oggi sul Buras.

La città metropolitana di Sassari includerà 66 comuni, la Provincia della Gallura Nord-Est Sardegna sarà composta da 26 comuni. Gli amministratori straordinari avranno il compito di condurre gli Enti ad elezioni secondo quanto previsto dalla legge.

“Confidiamo nel fatto che questi nuovi Enti, la Città metropolitana di Sassari e la Provincia della Gallura Nord-Est Sardegna, possano dare, in maniera più puntuale, risposte alle domande dei cittadini sui servizi da erogare e sulle strategie di sviluppo per il futuro”, dichiara l’assessore degli Enti locali e Urbanistica, Francesco Spanedda.

I due nuovi Enti avranno l’opportunità di riorganizzare la rappresentanza e la gestione in modo più aderente ai territori.

Tra i tanti compiti, avranno quelli di pianificare una strategia di sviluppo per il territorio provinciale, valorizzare e tutelare l’ambiente, pianificare i trasporti, costruire e gestire le strade, programmare la rete scolastica, promuovere le pari opportunità sul territorio, promuovere e gestire servizi e infrastrutture.

Molte delle criticità riscontrate dai cittadini, che in genere passano per le amministrazioni comunali, in realtà richiedono una soluzione sovra comunale” prosegue l’assessore. “Riteniamo positiva la costituzione di Enti di area vasta. Fa leva sulla necessità di coordinamento su alcuni grandi temi, che richiedono un lavoro armonizzato e connesso, anche e soprattutto a supporto delle realtà più fragili”.

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