Prima pagina Becciu condannato, Ciferri: “Prima donna laica a dover essere risarcita”

Becciu condannato, Ciferri: “Prima donna laica a dover essere risarcita”

La donna, che ha vinto la causa insieme a monsignor Alberto Perlasca, esprime soddisfazione: questa sentenza rappresenta un precedente dal punto di vista giuridico in Vaticano

(Foto credit: Ansa)

Il Cardinale Angelo Becciu è stato condannato nei giorni scorsi a pagare circa 40mila euro al monsignor Alberto Perlasca e alla signora Genoveffa Ciferri, come stabilito da una vecchia sentenza del tribunale di Como.

Lo ha ribadito la corte d’appello del tribunale vaticano, che ha reso noto la possibilità che vengano aggiunte ulteriori more.

Secondo la sentenza, Becciu abusò dello strumento processuale nella causa intentata contro i due per danno non patrimoniale da reato. Istanza che è stata poi rigettata dai giudici.

Dallo staff del Cardinale hanno spiegato, al giornale Domani, che l’ingiunzione di pagamento non sarebbe ancora arrivata. E, soprattutto, che i suoi conti allo Ior sono ancora bloccati. Dunque non potrebbe avviare il risarcimento.

Intanto, dal punto di vista giuridico la sentenza crea un precedente in Vaticano. Becciu non aveva seguito la decisione dei giudici italiani perché ritenuta “non compatibile con il carattere della responsabilità penale propria dell’ordinamento canonico del Vaticano”.

Genoveffa Ciferri è la prima donna laica a dover essere risarcita da un Cardinale della Chiesa.

“Esprimo naturale soddisfazione, in quanto ogni procedimento dove si è chiamati a difendersi da accuse, pur se infondate, comporta sofferenza, almeno fin quando un giudice non vi metta la parola fine con sentenza liberatoria”.

La condanna ai danni di Becciu smentisce la ricostruzione di false accuse e diffamazione da parte di Perlasca e Ciferri.

“Sottolineo che, dalla documentazione a disposizione si evince chiaramente come il giudice di Como, metta in evidenza tutti i tentativi del Cardinale per rimandare la sentenza di condanna. E anche il tentativo di intimorirmi chiedendo il sequestro preventivo dei miei beni per un valore di 500 mila euro. Tentativi rigettati”.

Ciferri annuncia anche di essere al lavoro coi legali per portare nuovamente in tribunale Monsignor Becciu.

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