Irene Testa, garante dei detenuti della regione Sardegna, si era espressa in merito alle condizioni di degrado e inadeguatezza nel carcere di Bancali, in particolare su un detenuto di 20 anni da un mese in sciopero della fame: “È mio dovere denunciare che in una sezione con 16 celle sono presenti 55 detenuti, la maggior parte stipati in quattro per cella. I soffitti sono umidi, le pareti scrostate, le celle in condizioni igieniche precarie. Inoltre, nella maggior parte delle celle sono presenti pochissimi stipetti per riporre gli oggetti personali”.
Il web non ha risparmiato la garante inondandola di insulti e critiche, pubblicati dalla donna stessa: “La garante di stupratori e assassini pagata dal popolo italiano”, “Avesse perso una persona a lei cara parlerebbe diversamente”, “Visto che è tanto sensibile perché non prende qualcuno a casa sua?”, “Porta loro pasticcini e aperitivi” e tanti altri commenti.
Testa non ha commentato i messaggi da lei ricevuti, limitandosi solo a pubblicarli.
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