Sono soprattutto i giovani ad essere colpiti maggiormente dai disturbi alimentari in Sardegna. Lo ha svelato l’analisi presentata dalla professoressa Federica Pinna, direttrice del reparto di psichiatria del San Giovanni di Dio.
“Il 30% dei casi riguarda bambini e ragazzi sotto i 14 anni. Stiamo assistendo a un abbassamento dell’età di esordio, con il 30% dei casi che riguarda bambini sotto i 14 anni. Rispetto al periodo pre-pandemico, c’è stato un aumento di oltre il 30% dei casi, con un aggravamento delle condizioni cliniche e un aumento dei ricoveri ospedalieri”.
L’allarme scatta soprattutto per quanto riguarda la “drunkoressia“, come il digiuno o il vomito autoindotto, per consumare grandi quantità di alcol senza ingrassare o per ottenere più velocemente gli effetti dell’alcol.
Dallo studio effettuato è emerso infatti che il 44% dei 3000 ragazzi in età scolare intervistati ha manifestato possibili sintomi del problema.
La situazione è preoccupante anche tra i pazienti diabetici. Un’indagine condotta su 211 pazienti trattati con insulina ha rivelato che il 22% di essi soffriva di disturbi alimentari e il 60,2% praticava omissione o restrizione dell’insulina per perdere o controllare il peso.
Intanto, si avvicina l’importante appuntamento del 15 marzo, che sarà la Giornata del Fiocchetto lilla, quella appunto dedicata ai disturbi del comportamento alimentare.
Lo scopo sarà di sensibilizzare le famiglie e le scuole, aumentare la consapevolezza tra i medici e migliorare la comunicazione tra le istituzioni per facilitare la richiesta di aiuto.
Leggi le altre notizie su www.cagliaripad.it
