Notizie Cagliari Manuela Murgia, risvolti sempre più drammatici: “Violentata e investita”

Manuela Murgia, risvolti sempre più drammatici: “Violentata e investita”

Nuovi elementi emergono dalla perizia che ha consentito la riapertura del caso Murgia: la trasmissione Detectives di Rai 2 ne ha parlato

Dopo 30 anni, il caso della morte di Manuela Murgia, la sedicenne trovata senza vita nel canyon di Tuvixeddu il 5 febbraio 1995, torna al centro delle cronache. Un particolare inquietante è emerso nella trasmissione “Detectives”, andata in onda su Rai 2: Manuela potrebbe aver subito una violenza sessuale o aver avuto un rapporto sessuale violento, per poi essere travolta volontariamente da un’auto mentre cercava di rivestirsi.

Questa nuova ipotesi ha portato la Procura di Cagliari a riaprire ufficialmente l’inchiesta con l’accusa di omicidio volontario, dopo che il caso era stato archiviato come suicidio, una versione che la famiglia non ha mai accettato.

A spingere per la svolta è stato il medico legale Roberto Demontis, consulente della famiglia, che ha presentato una relazione basata sull’analisi dei documenti autoptici e del materiale fotografico. Secondo il suo studio, Manuela sarebbe stata investita e poi trascinata nel canyon, quando ormai era già morta. Inoltre, dalle immagini dell’autopsia emergerebbero segni compatibili con un possibile stupro.

Emanuele Fattori, dirigente della Polizia di Stato che ha preso parte alle indagini, ha raccontato: “Era una ragazza senza alcun problema di droga, tranquilla, posata e che faceva parte di un nucleo familiare di quattro figli. Non abbiamo avuto la percezione che frequentasse ambienti pericolosi, ma erano emerse frizioni in famiglia per la sua frequentazione con un ragazzo di età matura”.

E proprio la mattina della sparizione Manuela esce per due volte, di cui la seconda per salire in una macchina blu metallizzata intorno a mezzogiorno, come affermato da una testimone. L’auto venne ricollegata a un cugino dell’ex fidanzato, ma sentiti dagli inquirenti entrambi fornirono degli alibi.

Vennero trovati altri indizi che facevano pensare a un corpo trascinato e a una morte violenta, ma dopo pochi giorni le indagini tendono all’ipotesi del suicidio, soprattutto per il fatto del luogo del ritrovamento e delle ferite considerate compatibili con una morte per caduta da 20 metri. Nel 1997 il caso viene archiviato come suicidio.

Alla trasmissione ha preso parte anche Elisabetta Murgia, sorella di Manuela, l’amica Alessia Garau, lo zio Massimiliano Carboni e la legale Giulia Lai. E proprio la sorella, nel 2012, portò nuovi elementi: “Anni dopo abbiamo trovato dei soldi di cui non sapevamo la provenienza, mi ricordai che i giorni prima della morte Manuela era in crisi, riceveva chiamate e dopo piangeva”.

Poi la nuova perizia, che smontò l’ipotesi della caduta: il canyon è profondo oltre 30 metri, ma le ferite di Manuela non sono compatibili con un impatto da quell’altezza. Ecco quindi l’ipotesi di un investimento stradale: “Le lesioni appaiono compatibili con un investimento, non certo casuale, con una macchina. Esanime, è stata poi trascinata” ha spiegato Fattori. La famiglia ora punta alla riesumazione.

Leggi le altre notizie su www.cagliaripad.it