La Corte dei Conti si occupa dei partiti e non dei singoli candidati, di cui si occupa il Collegio di garanzia elettorale. A precisarlo è la stessa Corte dei Conti nello stesso documento che certifica la bontà delle spese del Movimento 5 Stelle per la campagna elettorale della presidente Alessandra Todde.
Un passaggio importante, in contrasto con gli entusiasmi palesati dai tanti esponenti pentastellati nella giornata di ieri. Alla presidente Todde infatti non viene contestata la regolarità dei conti di per sé, ma il fatto di non essere chiaro se le spese della singola candidata siano effettuate da lei o dal partito.
“La normativa di riferimento opera una netta separazione dell’obbligo di rendicontazione della formazione politica da quello del singolo candidato e attribuisce i singoli controlli a due organi distinti” si legge nel documento.
A denunciarlo è stato il deputato di Fratelli d’Italia Gianni Lampis: “Giuseppe Conte e il M5S festeggiano la pronuncia della Corte dei Conti sulle spese elettorali di Alessandra Todde come se fosse un’assoluzione politica, ma dimenticano – o fanno finta di dimenticare – che il Collegio regionale di garanzia elettorale ha sollevato criticità ben precise. Il controllo della Corte riguarda la regolarità contabile, non la conformità delle spese alle norme elettorali. Insomma, il M5S sta cercando di sviare l’attenzione: la verità è che le ombre sulla campagna della Todde restano tutte”.
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