Nella Sala Angioy del Palazzo della Provincia di Sassari sono state riunite dalla presidente della Regione, Alessandra Todde, tutte le istituzioni (Comuni di Sassari, Porto Torres e Alghero, Provincia di Sassari) e le parti sociali (Confindustria centro nord Sardegna, Consorzio industriale provinciale di Sassari, Cgil, Cisl, Uil) coinvolte nel progetto che puntava alla riconversione industriale dello stabilimento chimico di Porto Torres, facendo dell’area industriale di Sassari e Porto Torres una delle sedi di sviluppo dell’economia green e circolare sulla quale si basa il rilancio del Paese, come è scritto nel protocollo sottoscritto.
Tutte le parti hanno condiviso come la costruzione dei sette impianti previsti all’epoca si è fermata per alcune responsabilità istituzionali. Ora che Versalis, del gruppo Eni, ha rilevato le quote della consociata Novamont in Matrica – con l’adeguato supporto legislativo voluto dal governo Draghi nel 2022 – gli investimenti possono essere riavviati.
“Adesso è necessario il coinvolgimento diretto di Eni, che deve prendere impegni concreti su un piano industriale, sugli investimenti e su un cronoprogramma condiviso con il Governo”, sottolinea la presidente della Regione Todde.
“Oggi manca un interlocutore essenziale – ha rimarcato Cani – ovvero il governo nazionale, che ha precise responsabilità su questo tema e dovrà fornire risposte concrete. Questo territorio deve poter dialogare con il governo con determinazione, chiedendo un cronoprogramma chiaro per il rilancio della chimica verde ed evitando incertezze e posizioni ambigue. È fondamentale riportare la questione sul tavolo giusto.”
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