Temendo che la minaccia più pressante per la Sardegna sia la possibile realizzazione di un sito di stoccaggio per rifiuti radioattivi nell’isola, si sono radunati sotto la sede del Consiglio regionale a Cagliari per protestare e mantenere alta l’attenzione.
Si tratta dei comitati riuniti nel coordinamento NoNucle-NoScorie, tra cui quelli come Pratobello 24, che si erano già opposti agli impianti di energia rinnovabile. Il motivo è stato spiegato da Bustianu Cumpostu, portavoce del coordinamento: “Penso che sia il pericolo più incombente e anche più grave, perché una pala eolica la possiamo sempre smontare o una base militare la possiamo sempre spostare. Invece il deposito unico delle scuole nucleari è per sempre, anche perché si tratterebbe di militarizzare il territorio“.
“Nel 2011 abbiamo votato un referendum che si è pronunciato con il no al deposito di scorie nucleari e noi oggi con questo sit-in vogliamo catalizzare una mobilitazione popolare, come c’è stata nelle occasioni del referendum e delle NoNucleDie, le iniziative organizzate nei porti, negli aeroporti, nelle piazze della Sardegna nello stesso giorno, occupati da chi manifestava la sua volontà di difendere la propria terra da questo pericolo di scorie nucleari”.
Il coordinamento invita “il popolo sardo ad una prima mobilitazione in difesa di quanto ha già deciso, del proprio territorio, del proprio destino e del futuro dei propri figli”.
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