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Sette Fratelli, 21 anni fa il disastro aereo: il ricordo delle 6 vittime

Il 24 febbraio 2004 l'aereo che trasportava un cuore per un trapianto da Roma a Cagliari precipitò sul monte Sette Fratelli: persero la vita 6 persone

(Foto credit: Prociv Augustus)

Il 24 febbraio 2004, la Sardegna fu teatro di una delle tragedie aeree più drammatiche della sua storia. Un Cessna 500, in volo da Roma a Cagliari, si schiantò contro il massiccio dei Sette Fratelli provocando la morte di 6 persone. Oltre al dramma umano, l’incidente assunse una connotazione ancora più dolorosa: l’aereo trasportava un cuore destinato a un trapianto salvavita.

A bordo del velivolo viaggiavano 3 membri dell’équipe cardiochirurgica dell’ospedale Brotzu di Cagliari e 3 membri dell’equipaggio. Le vittime furono il medico Alessandro Ricchi, il collega Gianfranco Pinna e Pier Paolo Demontis, anch’egli medico. Con loro persero la vita anche i due piloti, Antonio Sini ed Enrico Scarpa, e l’assistente di volo Maria Cristina Frau.

L’équipe medica era impegnata in una missione per portare a Cagliari un cuore destinato a un paziente in attesa di trapianto. Il tragico impatto non solo costò loro la vita, ma impedì anche il salvataggio di un’altra persona.

Le indagini sul disastro aereo portarono alla luce diverse ipotesi sulle cause dell’incidente. Le condizioni meteorologiche avverse potrebbero aver giocato un ruolo determinante, ma anche la possibilità dell’errore umano venne considerata concreta, con la scarsa visibilità e la stanchezza dei piloti tra le variabili analizzate dagli esperti. Non fu escluso neanche un possibile guasto tecnico, sebbene le indagini non abbiano portato a prove definitive in tal senso.

A distanza di anni, il ricordo di questa tragedia resta vivo nella memoria collettiva. Ogni 24 febbraio, la comunità sarda si stringe nel dolore, organizzando cerimonie commemorative in onore delle vittime e del loro sacrificio.

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