Le lettere, si sa, sono da sempre un tramite per i messaggi d’amore. Ma può succedere che talvolta le missive possano unire le persone anche se nessuno dei due è il mittente o il destinatario. Come nel caso di Daniela e Aldo, dipendenti di Poste Italiane, con un passato comune nel mondo del recapito che con le lettere, quelle consegnate attraverso le loro mani, hanno avuto a che fare per un bel periodo della loro vita.
“Ci siamo conosciuti all’allora centro di distribuzione di via Simeto a Cagliari (attualmente CL, Centro Logistico) – racconta Aldo Atzori, 41 anni, di Cagliari, in Poste dal 2008 – dove ambedue lavoravamo: io come addetto al recapito e Daniela come Asi (addetto servizi innovativi). Ricordo bene che ci fu con lei, fin da subito, un feeling diverso rispetto alle altre colleghe. Io a quel tempo ero single e avevo il pallino di organizzare un viaggio in Cina, per la quale anche lei nutriva un’attrazione particolare. A forza di immaginare quel viaggio, iniziammo a frequentarci, e tutto ebbe inizio”. Alla fine in Cina ci siamo andati davvero – aggiunge Daniela Occhioni, 49 anni, di Alghero, in Azienda dal 2010 – ma in viaggio di nozze: e chi se lo sarebbe aspettato?”.
Da allora, il loro comune percorso in Poste Italiane li ha portati a seguire strade diverse in Azienda, fino a farli ritrovare, ancora una volta, nella stessa sede di lavoro: ambedue, infatti, lavorano presso la struttura della filiale provinciale di Cagliari, in via Brenta, a poche decine di metri da quello che fu il luogo del loro primo incontro, avvenuto nel mese di novembre del 2010.
“Attualmente, dopo aver svolto diversi ruoli – spiega Aldo – mi occupo di prodotti e servizi di telefonia ed energia, nel ruolo di “Referente prodotti Front-end”. Daniela, che ha il suo ufficio a pochi metri dal mio, ricopre invece il ruolo di “Referente commerciale di zona”, e si occupa principalmente di prodotti finanziari, assicurativi e di investimento. Due bei ruoli che ci appassionano tanto”.
Ambedue sono consapevoli di essere fortunati a far parte della grande famiglia di Poste. “Lavorare per l’Azienda per noi significa tanto. – spiega Daniela – Si tratta di una delle realtà più importanti del paese, quella in cui i nostri progetti, personali e professionali, sono nati e sono cresciuti: si tratta sicuramente un grosso privilegio ma al contempo di una grande responsabilità. E poi, ogni tanto a casa si parla di lavoro: essendo ambedue applicati in ambito commerciale è inevitabile confrontarsi su episodi e situazioni lavorative. Lo ritengo molto utile”. Lavorare per un’Azienda importante significa anche poter progettare e pensare in grande, costruendo una famiglia e trovando la giusta organizzazione.
“Da ormai sette anni è arrivato Riccardo – racconta Aldo con grande emozione – la nostra gioia più grande, che ci riempie le giornate. Come per tutte le famiglie in cui entrambi i genitori lavorano e senza aiuti esterni anche per noi, all’inizio, non è stato facile. Ma lavorando ambedue in città, riusciamo ad organizzarci sempre al meglio e, grazie alla possibilità offerta dall’Azienda, talvolta possiamo ricorrere allo smart working”.
“Le giornate sono sempre belle lunghe – interviene Daniela – e iniziano presto al mattino, come altrettanto presto finiscono alla sera, quando siamo belli cotti! Cerchiamo però di ritagliarci del tempo di qualità per noi, ogni giorno, per stare con il bambino. Costruzioni, film dei supereroi e sport in TV la fanno da padrone, specialmente se gioca il Cagliari, di cui siamo tutti grandi tifosi. Appena possibile poi, saliamo in macchina per trascorrere il fine settimana ad Alghero, la mia città natale, in famiglia”.
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