Dati ancora allarmanti tra i giovani per quanto riguarda la violenza di genere in Sardegna. Lo dimostra l’analisi “Educazione alla Parità e al Rispetto nelle Scuole Sarde” presentata stamane in Consiglio Regionale.
Realizzata da Eurispes Sardegna assieme alla Garante regionale per l’Infanzia e l’Adolescenza, Carla Puligheddu, dimostra che la consapevolezza tra i giovani sta crescendo ma c’è una percentuale ancora alta (circa il 30%) che ha atteggiamenti che normalizzano comportamenti tossici.
Violenza verbale e fisica, linguaggio aggressivo e sessista, atteggiamento possessivo nelle relazioni e revenge porn sono alcune delle problematiche che persistono. L’analisi è stata compiuta su un campione di 1.855 studenti, appartenenti a 70 scuole della Sardegna.
Alcuni dati negativi
– Uno studente su sette giustifica o non riconosce la gravità delle violenze sessuali
– Uno su cinque giustifica il revenge porn con una colpevolizzazione della vittima
– Sei su dieci minimizzano la negatività dei linguaggi violenti
– Il 34,8% degli studenti ha inviato insistentemente messaggi o chiamate per controllare il partner
– Il 25,9% ha controllato lo smartphone del proprio partner almeno una volta
– Il 17,4% ha chiesto al partner di evitare determinate amicizie per gelosia
– Il 57,9% degli studenti minimizza o ignora la violenza verbale presente nei testi delle canzoni
“Bisogna insegnare ai nostri giovani, bambini e bambine che l’amore non è egoismo, non è possesso e non è controllo. Ma occasione per continue rinascite. Bisogna valorizzare la diversità, il rispetto reciproco, favorire l’inclusione, valori fondamentali in ogni relazione la relazione” ha esortato la garante Puligheddu.
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