Spunta una pista che porta in Sardegna dietro la drammatica morta del dj Alex Benedetti, 51enne direttore di Virgin Radio che lunedì si è buttato dal settimo piano del suo ufficio a Milano.
Al centro della vicenda ci sarebbe un progetto di ristrutturazione da 150mila euro, con un contratto firmato nel novembre 2021 e un anticipo da 70mila euro già versato. Un lavoro destinato a una villetta nelle campagne vicino al Parco del Ticino, ma mai portato a termine.
Perché a svolgere i lavori sarebbe dovuta essere un’azienda sarda, legata a un imprenditore noto sui social e dichiarata in liquidazione giudiziale dal Tribunale di Cagliari lo scorso dicembre, lasciando un cantiere incompleto e un cliente in buona sostanza truffato.
Benedetti aveva confidato ai suoi amici e colleghi il timore di essere stato raggirato, e di recente aveva chiesto aiuto a un avvocato per cercare di recuperare i soldi persi. Un’azione che si preannunciava lunga e complessa.
Ma lunedì scorso, Benedetti ha deciso di togliersi la vita, lanciandosi da una finestra dello stesso edificio che ospita la radio. Un gesto che, secondo gli inquirenti, potrebbe essere stato il risultato di un mix di fattori personali e professionali.
La Procura ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio, una procedura tecnica per permettere di disporre l’autopsia ed escludere altre ipotesi. Le telecamere di sorveglianza della sede radiofonica hanno ripreso le drammatiche fasi dell’accaduto, confermando la tragica realtà.
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