Clamorosa azione al Tribunale di Cagliari: diversi magistrati hanno occupato gli spazi per protestare contro la riforma Nordio sulla separazione delle carriere nel Csm. Tenendo in mano dei cartelli, la piccola folla ha riportato alcuni versi di Piero Calamandrei sull’importanza della Costituzione.

“In questa Costituzione c’è dentro tutta la nostra storia, tutto il nostro passato. Questa non è una carta morta, è un testamento, un testamento di centomila morti. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, lì è nata la nostra Costituzione” si legge in uno dei cartelli.

Una protesta silenziosa ma significativa, che segue le tante di questo genere avvenute nei tribunali di tutta l’Italia negli scorsi giorni.

La riforma Nordio: di cosa si tratta?

La Riforma Nordio si occupa della separazione delle carriere e sull’istituzione di un doppio Csm e di un’Alta Corte disciplinare. Ha avuto un primo ok alla Camera.

La riforma costituzionale sulla separazione delle carriere prevede alcuni punti salienti. In primo luogo – qualora fosse approvata – ci sarebbero due Consigli superiori anziché il singolo Csm attuale: nascerebbero dunque due distinti organi di autogoverno, il Consiglio superiore della magistratura giudicante e il Consiglio superiore della magistratura requirente. Per quanto riguarda la composizione dei due organi, la presidenza di entrambi i Csm sarà attribuita al Presidente della Repubblica, che già oggi presiede quello attualmente esistente.

Un’altra novità prevista dalla riforma è l’istituzione di una Alta Corte disciplinare, a cui sarà attribuita la giurisdizione disciplinare nei confronti dei magistrati ordinari, sia giudicanti che requirenti. L’organo sarà composto da 15 giudici.

La riforma è stata criticata dall’Associazione nazionale magistrati. Il presidente dell’Anm Giuseppe Santalucia ha fatto sapere che se ci sarà il via libera alla separazione delle carriere “ci muoveremo in attuazione del deliberato della nostra assemblea straordinaria di dicembre e quindi cercando in tutti i modi di veicolare le ragioni di contrarietà. Crediamo che una riforma della Costituzione non solo non sia necessaria, per nulla necessaria, ma addirittura sia dannosa, uno strappo a quel tessuto costituzionale che ci ha retto per tutti questi anni“.

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