La Lega segna un punto nella battaglia per l’autonomia differenziata. La Corte costituzionale ha bocciato il referendum abrogativo della legge, sottolineando che “l’oggetto e la finalità del quesito non risultano chiari. Ciò pregiudica la possibilità di una scelta consapevole da parte dell’elettore”.
Secondo i giudici “verrebbe ad avere una portata che ne altera la funzione, risolvendosi in una scelta sull’autonomia differenziata”, dunque “non può essere oggetto di referendum abrogativo, ma solo eventualmente di una revisione costituzionale”.
Una valutazione che dunque sferra un duro colpo agli oppositori della norma, Regione Sardegna in primis, dopo che appena un mese fa la stessa Consulta si era già espressa rilevando la necessità di correzioni su sette profili della stessa legge, come i Livelli essenziali di prestazione (Lep).
“La Sardegna, con il nostro ricorso accolto dalla Corte lo scorso novembre, ha difeso la sua specialità e contrastato una legge iniqua”, commenta la presidente Alessandra Todde. “Una legge che la Corte stessa, ascoltando le preoccupazioni delle Regioni promotrici, ha già demolito e svuotato perché ci toglieva risorse e ci condannava a restare indietro”.
“Se il capogruppo della Lega Veneta ha dichiarato recentemente che il Veneto vale più della Sardegna, per farci capire cosa si intende per differenziata, noi invece continueremo a difendere con le unghie e con i denti le risorse e le opportunità che le spettano”, conclude la governatrice.
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