Tante critiche si porta dietro la nuova riforma della scuola annunciata dal ministro all’Istruzione, Giuseppe Valditara, e approvata dal Consiglio dei Ministri con un decreto legge.

La maggior parte delle misure sono un ritorno al passato. “Diciamo che prendiamo il meglio della nostra tradizione per una scuola capace di costruire il futuro” ha affermato il ministro.

Fra le principali re-introduzioni ci sono le poesie a memoria, il latino alle medie, la divisione tra storia e geografia, spazio alla Bibbia e alla storia occidentale, e ritorno ai giudizi sintetici.

A dare voce alle critiche c’è Laura Caddeo, già stimata dirigente scolastica a Cagliari ed ex consigliera regionale.

“Penso che l’ennesima riforma del sistema di valutazione nella scuola primaria tornando ai giudizi sintetici, da non sufficiente a ottimo, sia la dimostrazione della progressiva e poco contrastata manovra di impoverimento della scuola italiana. E consola poco che questi giudizi siano accompagnati da brevi ‘spiegazioni’. Abbiamo trascorso anni e decenni a formarci sulla valutazione come concreta capacità di narrare e descrivere in maniera “personalizzata” le modalità apprenditive di ciascuno. Una valutazione che è perciò formativa alla pari di tutto il percorso scolastico. E non si dica, ministro Valditara, che questa riforma non è ideologica”.

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