Con una delibera del commissario straordinario Giovanni Pirisi, il Comune di Nuoro ha dichiarato lo stato di calamità naturale derivante dal persistente deficit idrico in atto e dal conseguente razionamento della risorsa idropotabile secondo il piano comunicato dal gestore unico Abbanoa.
Dopo l’annuncio dello stop dell’erogazione a giorni alterni, a partire da lunedì 27 gennaio, in 15 comuni del Nuorese, tra cui il capoluogo barbaricino, a causa della carenza di acqua negli invasi di Olai e Govossai, l’amministrazione si prepara ad attuare tutte le iniziative necessarie per mitigare e limitare gli effetti sulla popolazione, sugli esercenti e sui pubblici servizi.
Non è esclusa la chiusura delle scuole e degli edifici pubblici. Agli uffici comunali è stato dato il mandato per valutare i costi dei lavori e delle iniziative da intraprendere al fine di limitare i danni derivanti da tale emergenza.
Sono in corso gli interventi per sfruttare tutta la quantità di risorsa idrica che possono garantire i due invasi. È operativo il sistema di pompaggio che consente già ora di dirottare verso il potabilizzatore di Jann’e Ferru tutta la quantità d’acqua disponibile nel lago Govossai, che ha maggiore capacità di riempimento. A Olai, l’invaso con i livelli più in sofferenza, verrà realizzata una presa con zattera che consentirà di attingere anche sotto il livello dell’opera di presa della diga.
Saranno accelerate le procedure per interconnettere i due invasi, in modo da trasferire l’acqua in eccesso dal piccolo invaso di Govossai verso Olai, molto più capiente con una capacità di invaso di 14 milioni di metri cubi. Attualmente sono disponibili circa 4 milioni di metri cubi tra i due invasi tanto da aver fatto innalzare l’allerta a “livello di pericolo”. La situazione è costantemente monitorata per verificare gli effetti positivi che potrebbero riscontrarsi con le precipitazioni previste per i prossimi giorni.
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