Per la presidente Alessandra Todde si tratta di una vittoria. La Corte Costituzionale, riunita oggi per discutere la moratoria, ha infatti escluso dal procedimento le istanze presentate da interessi privati, come nel caso di RWE Renewables Italia, che aveva diffidato il Consiglio regionale dal procedere con il voto sulla legge in materia di rinnovabili.

“In accoglimento di una specifica eccezione formulata dall’Avvocatura regionale la Corte ha dichiarato inammissibile l’atto di intervento nel giudizio di una società privata, con interessi legati alla realizzazione di impianti fotovoltaici ed eolici in Sardegna, che aveva recentemente inviato una doppia lettera di diffida al Consiglio regionale, tentando di ostacolare e condizionare il voto sulla legge 20/2024” spiega Todde sui social.

“La Corte Costituzionale ha chiarito che tali richieste da parte di soggetti privati sono inammissibili ed ha escluso tutti gli interessi privati dal procedimento costituzionale. Un altro aspetto fondamentale riguarda il rispetto dello Statuto in materia urbanistica: la difesa regionale ha fortemente ribadito la potestà legislativa regionale in materia urbanistica prevista in statuto e con importanti riflessi sulla tutela del paesaggio in forza delle norme di attuazione. Si tratta di una fondamentale prerogativa regionale e l’abbiamo difesa con determinazione”.

“La Regione, inoltre, ha documentato che – pur nella vigenza della moratoria – sono stati rispettati gli impegni presi a Roma e Bruxelles, operando con trasparenza e correttezza, senza compromettere i parametri europei sulle energie rinnovabili. L’Amministrazione ha ribadito di aver rispettato i tempi previsti, addirittura abbiamo anticipato di tre mesi la scadenza fissata dal Governo nazionale”.

La presidente chiude con un monito: “Finché saremo alla guida della Sardegna, non permetteremo a nessuno di minacciare, imporre veti o dettare condizioni sulla pelle dei sardi”.

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