Sindacati critici con la riforma della Sanità targata Todde-Bartolazzi. Questo emerge dalle audizioni di questa mattina nella commissione Sanità presieduta da Carla Fundoni (Pd), dove si è discusso del Dl 40 proposto dalla Giunta.
“Iniziamo oggi il ciclo delle audizioni che andranno avanti per qualche giorno” ha spiegato Fundoni. “Sentiremo diversi soggetti con l’obiettivo di avere un quadro preciso su cui intervenire. L’obiettivo è confezionare la migliore proposta di riforma possibile per garantire il diritto alla salute dei sardi”.
Il primo ciclo di audizioni però ha visto una sonora bocciatura sui contenuti del provvedimento da parte dei rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Css. Proposta che i sindacati giudicano “non necessaria” in un momento in cui il sistema avrebbe invece bisogno di interventi urgenti per tamponare disservizi e carenze che mettono in discussione il diritto alla salute dei sardi.
“In questi anni troppe riforme non attuate hanno creato problemi di organizzazione ed efficienza” ha detto la segretaria della Cigl Roberta Gessa. “Un’altra riforma non è utile al sistema. Occorre invece lavorare per migliorare l’esistente”. Anche Mirko Idili (Cisl) è sulla stessa linea: “Il nostro sindacato crede che il baricentro strategico su cui operare sia il territorio ed è lì che si gioca la partita per un’offerta sanitaria di qualità”.
Anche per Guido Sarritzu (Uil) più che pensare ad una riforma del sistema “bisogna ripartire da quello che funziona ascoltando le richieste dei pazienti e dei lavoratori del settore. Nelle ultime tre legislature di sono varate tre diverse riforme. Questo ha creato confusione e disorientamento tra i cittadini e gli operatori sanitari”.
Insomma, per i sindacati una nuova riforma rischierebbe di paralizzare il sistema. “Abbiamo tempi strettissimi per risolvere le emergenze” ha sottolineato Giacomo Meloni, segretario generale della Css. “Meglio pensare ad aggiustare quello che di buono abbiamo. Si agisca piuttosto su determinati settori (liste d’attesa, cup, sprechi) per migliorare i servizi”. Anche per Lino Marrocu (Ugl) “meglio pensare a una riorganizzazione dell’esistente”.
Anche sulla volontà della Giunta di procedere al commissariamento degli attuali direttori generali delle Asl i sindacati sono critici. La rimozione dei dirigenti, infatti, “rischia di creare ulteriori problemi”, dunque “meglio dare indirizzi precisi e obiettivi per provare a migliorare l’offerta e rispondere alle esigenze dei cittadini”.
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