La diocesi di Ales-Terralba ha aperto solennemente il Giubileo 2025, tempo di grazia e rinnovamento. Un momento di fede e unità condiviso da una grande folla di fedeli.
Sabato scorso nel piazzale della chiesa San Sebastiano ad Ales, i riti iniziali della solenne apertura dell’Anno Santo, introdotta dall’inno del Giubileo, la proclamazione del Vangelo e la lettura di alcuni stralci della Bolla di indizione dell’Anno Santo.
A seguire il pellegrinaggio che ha preso la forma della processione verso la Cattedrale di Ales. Erano presenti i sacerdoti, le religiose, le autorità civili e militari del territorio insieme ad una folta rappresentanza della Chiesa diocesana.
Stazionando sulla soglia mons. Roberto Carboni ha preso la croce e l’ha innalzata, poi rivolgendosi verso il popolo ha invitato a venerarla. Ha atteso l’ingresso dei presenti e varcando la porta della Cattedrale ha poi compiuto il rito della memoria del Battesimo.
La celebrazione Eucaristica è stata il cuore del rito di apertura dell’Anno Giubilare.
Nella sua omelia il vescovo è tornato più volte sul tema della speranza: “Di fronte alle fatiche della vita è la Parola di Dio che ci sostiene – ha detto mons. Roberto Carboni – Il Papa ci invita a cercare i segni di speranza attorno a noi. Sperare, questo è il verbo che fa da sfondo a questo Giubileo, significa orientare il proprio cuore e la propria vita verso una meta che vale la pena di essere raggiunta”.
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