La presidente della Regione Alessandra Todde e il sindaco di Cagliari Massimo Zedda hanno firmato a Villa Devoto l‘accordo di programma per la realizzazione del nuovo stadio del Cagliari. 

Un progetto ampio, costoso, ambizioso, ma che nel lungo periodo dovrebbe consentire al capoluogo di avere in dote uno dei fiori all’occhiello dell’impiantistica sportiva italiana.

Come sarà il nuovo stadio intitolato a Gigi Riva

La struttura sarà all’inglese, coi tifosi che potranno godere comodamente delle partite del Cagliari grazie alla copertura prevista in ogni settore. La capienza è cambiata nel tempo: dagli originari 21 mila si è passati ai presenti 30 mila posti, con la possibilità di un aumento a 35 mila. Il tutto per renderlo conforme agli standard richiesti per le competizioni internazionali. La mente viaggia ovviamente ad un obiettivo: quello di rendere il “Gigi Riva” uno dei cinque stadi che ospiteranno le partite di Euro 2032.

Lo stadio non sarà però adibito solo alle partite. Previsto un hotel con 126 stanze, spazi per eventi e meeting, un centro benessere, un museo dedicato alla storia del Cagliari e un bar. Sarà così aperto e visitabile tutti i giorni dell’anno, a prescindere dalle competizioni calcistiche.

Nel periodo estivo sarà invece a disposizione dei tour nazionali ed internazionali dei maggiori artisti musicali. Da tempo c’è una grande richiesta di concerti per Cagliari e il nuovo impianto servirà a rispondere sia alla domanda che all’offerta di manifestazioni.

I costi del nuovo stadio

Il nuovo stadio del Cagliari costerà di base 120 milioni di euro. L’accordo Regione-Comune ha messo in chiaro il gioco delle parti: la Ras mette a disposizione 50 milioni per un progetto di ampio respiro che prevede interventi di riqualificazione urbana; l’amministrazione metterà sul piatto 10 milioni di euro, quanto basta per demolire il vecchio Sant’Elia, liberarlo dalle macerie e dare spazio ai nuovi lavori. Quindi ci sarà l’intervento dei privati: il Cagliari Calcio e l’azienda che si occuperà della realizzazione dell’impianto.

“Stiamo parlando in questo caso di una gara d’appalto da 200 milioni di euro, chiederemo il supporto della Procura della repubblica e dell’Anac, in modo tale che ci sia serenità per il corretto uso delle risorse pubbliche” ha spiegato il sindaco Massimo Zedda.

Non solo stadio, ma riqualificazione urbana

Dal progetto iniziale sono state eliminate tutte le volumetrie (edilizia e aree commerciali) che avrebbero impattato gravemente sul consumo del suono. Cambia lo scenario tutto intorno: un grande polmone verde destinato a cittadine e cittadini, l’attuale Unipol Domus andrà in favore delle categorie minori, nuovi spazi sportivi per agonisti e amatori.

La novità è il passaggio della metropolitana di superficie che arriverà direttamente allo stadio con una delle sue fermate.

Prossimi passi verso la realizzazione

Ora la direzione generale della Presidenza adotterà tutti gli atti necessari per la sottoscrizione dell’atto firmato a Villa Devoto. Mentre la direzione generale dei Lavori Pubblici si occuperà delle procedure e i provvedimenti amministrativi per la realizzazione del nuovo stadio. Dopo la sottoscrizione, l’accordo entrerà in vigore con apposito decreto della presidente della Regione.

I primi lavori, come da progetto, dovrebbero partire nel giugno del 2025 con la demolizione del Sant’Elia. A seguire il nuovo stadio prenderà piano piano forma.

Sarà una corsa contro il tempo: il nuovo stadio del Cagliari dovrà essere pronto entro l’estate del 2026. Nell’ottobre dello stesso anno, l’Uefa deciderà gli ultimi due stadi per Euro 2032. Per la città c’è la speranza di essere affiancata a Milano (San Siro), Roma (Olimpico) e Torino (Allianz Stadium).

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