Gli sguardi delle persone sono una testimonianza viva dell’andamento di una società. Lo sa bene Pietro Morittu, dal 2021 sindaco di Carbonia dopo una lunga esperienza in consiglio comunale (da consigliere e da assessore) sempre nelle fila del Partito Democratico.
Gli sguardi sono quelli della festa per gli 86 anni della città, la più giovane d’Italia. Di una comunità che si sta riscoprendo e che ha ripreso a virare per il verso giusto dopo alcuni anni di difficoltà dovuti alle conseguenze dell’emergenza Covid.
Carbonia ha celebrato gli 86 anni della sua fondazione. Cosa vuol dire per la comunità?
Premetto: sono 86 anni dal giorno dell’inaugurazione della città. La città più giovane d’Italia, nata in un contesto abbastanza particolare, che ha vissuto diverse stagioni legate prima alla miniera e dopo alla nascita e alla crescita del polo industriale. Una città che ha fatto della resilienza e della resistenza ai cambiamenti un fattore determinante per la sua permanenza. Città capoluogo di un territorio molto vasto e carico di aspettative, si presenta in questi anni con una fase di recupero della sua identità e soprattutto di sistemazione di situazioni di carattere finanziario che l’hanno costretta ad avere problemi come il mancato intervento di manutenzione e decoro che fortunatamente stiamo risolvendo. E oggi ci consente di guardare al futuro con speranza.
Sindaco dal 2021. Che tipo di amministrazione ha messo in campo e come guarda al futuro?
Siamo una coalizione eterogenea, nata con la volontà di provare a costruire un progetto politico diverso da quello precedente che ha amministrato la città e non ha soddisfatto le esigenze dei cittadini. Sono stati tre anni difficili: i primi di semina, abbiamo cercato di sfruttare tutte le opportunità che l’Europa ci metteva a disposizione. Oggi possiamo dire che rispetto ad un bilancio iniziale di 30 milioni di euro siamo arrivati al 16 dicembre a riapprovare un bilancio entro i termini previsti di legge che arriva a quasi 90 milioni di euro. Di cui 45 in lavori pubblici e in gran parte destinati ad attività di carattere sociale che vengono incontro alle esigenze delle persone più sensibili e più deboli. E una parte destinata alla promozione delle iniziative della città e del territorio. Siamo in fase di riqualificazione delle vie del centro che permetterà di poter concorrere, con l’aiuto di privati, alla riapertura del salotto principale della nostra città.
Che tipo di rapporto si è creato con la nuova amministrazione regionale?
Devo essere sincero: sia con questa amministrazione che con la precedente abbiamo avuto e abbiamo un rapporto istituzionale molto corretto e delle relazioni dirette molto buone. Costruite sulla affidabilità e sul rispetto reciproco. Ogni nostra iniziativa è suffragata da proposte concrete e progettualità. Auspichiamo che questo governo regionale possa aiutarci a risolvere alcune criticità che la nostra città e il territorio hanno. In primis la questione legata all’accessibilità ai servizi sanitari. Che rappresentano la prima porta per consentire alle persone non solo di continuare a scegliere il nostro territorio ma anche di rimanere. In secundis il sostegno ai lavoratori e alle lavoratrici che in questo momento vedono uno status occupazionale incerto. E infine la promozione della ricettività e i collegamenti infrastrutturali che consenta uno sviluppo anche di un turismo di qualità.
Per le festività c’è stato un grande investimento. Qual è il vostro obiettivo?
Il risultato più grande è il sostegno dei due centri commerciali naturali della nostra città, della Pro Loco e del tessuto associativo del territorio. Una sinergia che consente ai cittadini opportunità di vario genere. Sto parlando della rassegna jazz tutta al femminile legata al vecchio “Sant’Anna Arresi jazz”, del presepe vivente, del gospel, del video mapping e il 29 con una serata dove ci saranno Fred De Palma e lo Zoo di 105. Vogliamo alimentare un concetto di comunità del territorio che tanto abbisogna al Sulcis Iglesiente.
Molte cittadine stanno tentando di spostare l’attenzione ai giorni precedenti Capodanno. Carbonia per il secondo anno punta sul 29 dicembre. A cosa mirate?
Puntiamo al 29 perché siamo in una fase di ricostruzione del tessuto economico-produttivo della nostra città. È utile arrivare alla realizzazione del primo 31 dicembre avendo sedimentato la possibilità di essere accoglienti, ospitali e avendo risposto alle esigenze dei cittadini. Lo abbiamo fatto d’estate con un crescendo di eventi culminati con Mr.Rain. Lo stiamo facendo preparandoci ai prossimi anni a regalare alla città un evento di fine anno.
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