Stamane la Glencore ha annunciato che lunedì chiuderà la linea zinco di Portovesme. Una mossa che potrebbe presto mandare in cassa integrazione circa 1200 lavoratori e rendere meno appetibile gli impianti per potenziali investitori.
La decisione ha fatto uscire fuori di testa tutto il mondo politico sardo e nazionale. La Presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, e il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, si sono sentiti telefonicamente per un primo confronto. La grave situazione relativa a Glencore e la disattesa degli impegni assunti ha colto di sorpresa e irritato entrambi.
“Un fatto gravissimo, che mette in luce la totale mancanza di rispetto nei confronti del Governo, della Regione, delle organizzazioni sindacali e soprattutto dei lavoratori. Non possiamo tollerare questa ennesima mancanza di rispetto nei confronti dei lavoratori e di tutte le Istituzioni. Reagiremo” ha commentato la presidente Todde in una nota.
Non meno duro il ministro Urso. “La decisione comunicata stamane da Glencore ai sindacati, ove venisse confermata, è inaccettabile, provocatoria e scorretta. Inaccettabile nel merito, perché contraddice clamorosamente quanto affermato dall’azienda al tavolo del Mimit. Scorretta e provocatoria nel metodo, perché avviene proprio mentre una delegazione tecnica del ministero sta visitando il sito industriale per valutarne le potenzialità come concordato in quella sede. Ne trarremo immediate conseguenze”.
Sul tema è intervenuta anche la Cgil lanciando un chiaro allarme. “Questa scelta arbitraria da parte di Glencore rappresenta un colpo inaccettabile per il Sulcis e per l’intera regione. Il Governo e la Regione devono intervenire immediatamente per richiamare l’azienda agli impegni presi. Non possiamo permettere che venga calpestata la dignità dei lavoratori e che venga compromesso il futuro industriale di un intero territorio”.
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