(Foto credit: Fip / Giampiero Sposito)

Angelo Binaghi ha smentito più volte di volersi occupare del Coni in futuro, ma nel mondo dello sport italiano il suo è uno dei nomi più accreditati per la guida.

Parlano per lui vent’anni di successi. In particolare il 2024 ha visto il tennis italiano al top di tutte le categorie (sia singole che in coppia) e una ulteriore crescita degli Internazionali di Roma.

Secondo quanto rivela L’Espresso, questo potrebbe non essere il suo turno. Ci sono infatti due passaggi che metterebbero a rischio una eventuale candidatura. La prima sarebbe la decisione del governo di prorogare di un anno il mandato di Giovanni Malagò, attuale presidente, in modo che possa guidare l’ente fino alle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026.

Il secondo passaggio sarebbe il forte attivismo di Luca Pancalli, presidente del comitato Paralimpico, che gode di un ampio consenso sia da parte del mondo politico che da quello dello sport. E che sarebbe al momento il nome favorito per la successione di Malagò.

Che farà Binaghi? C’è chi continua a insistere sul suo nome per la Presidenza.

Al momento però rimangono le parole dichiarate al Corriere della Sera un mese fa (“Il Coni non serve, io lo salto”) e quelle al Corriere dello Sport nel 2023 (“Io al Coni? Impossibile. La mia filosofia è esattamente opposta, rappresento l’efficienza”).

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