(Foto credit: Ansa)

Un detenuto di 49 anni è recluso nel carcere di Uta nonostante le sue condizioni di salute, in seguito ad una aggressione che ha costretto le cure in ospedale, richiederebbero la presenza in un centro detentivo.

A denunciare la situazione è la sorella di A.A, che ha anche annunciato di avviare una sciopero della fame e della sete finché non verrà fatta luce sul caso.

Il 49enne sarebbe stato vittima di un incidente o, dichiara la sorella, di una aggressione all’interno della colonia penale di Isili il 4 luglio scorso.

“Alla dimissione ospedaliera i medici hanno prescritto un ricovero per riabilitazione neuromotoria a regime intensivo. Tuttavia, anziché essere trasferito in una struttura riabilitativa specializzata, mio fratello è stato condotto presso l’infermeria di un carcere, una struttura inadeguata a fornire le cure richieste per il suo recupero. A causa del trauma subito, mio fratello è ora affetto da emiparesi che gli impedisce di camminare”.

Contemporaneamente è stata presentata una denuncia per quanto accaduto nella colonia penale di Isili: secondo la versione fornita dalla struttura detentiva il detenuto si sarebbe ferito cadendo. Secondo i familiari invece sarebbe stato aggredito.

All’Ansa, l’avvocata della famiglia fa sapere che “l’inchiesta è ancora in corso. Abbiamo presentato una istanza urgente al magistrato di sorveglianza affinché A. venga trasferito in una struttura idonea, visto che le sue condizioni di salute sono incompatibili con la detenzione a Uta”.

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